giovedì 9 febbraio 2012

Work in progress.

Dopo essermi abbandonato ad un paio di giorni di accidia, sono riuscito a ritrovare la giusta ispirazione e, tra martedì e mercoledì, mi sono dedicato alla scrittura a tempo pieno. Il risultato è stato un bel balzo in avanti del secondo capitolo, ora ricco di una buona manciata di pagine in più e, soprattutto, ben delineato da un preciso schema di scene.

Per festeggiare l'evento ho pensato di pubblicare un breve estratto, qualche riga tratta da un dialogo, che possa dare un'idea della personalità di uno dei protagonisti dell'intero racconto. Qualche rapida nota, per renderne più chiara la comprensione:

1. Il "Padre del Cielo" ed il "Padre della Folgore" sono due aspetti della medesima divinità.
2. Barherz Hebam: Divinità legata alla terra, la madre delle stirpi umane. Il Dono a cui si fa riferimento è, ovviamente, la vita.
3. Barn Sorak: Una delle divinità della morte, legato a vecchiaia, carestia e malattia (ed in generale ad ogni causa di morte naturale, non violenta).
"Ogni mattina, al nostro risveglio, ringraziamo il Padre del Cielo per averci donato un nuovo giorno; ogni sera, prima di coricarci, ringraziamo il Padre della Folgore, per averci concesso di viverlo. Ognuno di noi, ogni uomo, ogni donna, ogni bambino, sa che la vita è un bene prezioso e fragile; un guerriero, a maggior ragione, deve saper vivere ogni suo giorno con la consapevolezza che potrebbe essere l'ultimo; deve essere consapevole, ed accettare il pensiero, che ogni combattimento a cui prende parte potrebbe privarlo del Dono di Barherz Hebam. Pensateci, prendetevi il tempo per riflettere, perchè se avete dubbi su questo, se preferite attendere che sia il richiamo di Barn Sorak a privarvi del respiro ed a condurvi alla tomba; la via del guerriero non è quello che fa per voi."
 Stay Tuned

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