sabato 25 febbraio 2012

Le gioie della trasferta

Ieri e l'altro ieri sono stato fuori sede; per giovedì la giornata era completamente impegnata, mentre il venerdì prevedeva un appuntamento verso l'ora di cena e per il resto offriva la più totale libertà d'azione.
Avendo ormai sviluppato una sorta di malsana simbiosi con il mio Netbook, avevo a mia disposizione tutto il necessario per impiegare il venerdì a scrivere; benchè mi sia già capitato molto spesso di scrivere fuori porta (cerco di dedicare alla scrittura ogni minimo ritaglio di tempo), è stata la prima volta in cui l'ho fatto per un  giornata (mattina e pomeriggio).

Pur tenendo conto della fortuna che ho avuto nel trovare un posto eccezionalmente tranquillo, devo dire che i risultati sono stati veramente eccezionali. Grazie soprattutto all'assenza della miriade di distrazioni che possono derivare dalla connessione ed internet, la giornata è passata in uno schiocco di dita, e le parole sono volate l'una di seguito all'altra come se fosse la cosa più naturale del mondo. Sebbene sia più che convinto che la quantità e la qualità siano due fattori assai distinti, non potendo valutare la qualità in modo soggettivo, uso la quantità come pietra di paragone: ieri, senza alcuna difficoltà, ho replicato un record di quantità che in passato ho raggiunto in una sola occasione, in un'intera giornata (mattina, pomeriggio e sera) di fatiche.

Come idea primavera/estate, torna in auge l'ipotesi di rifugiarmi a scrivere al fresco, tra le ombre di qualche bosco alpino.

Stay Tuned

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