venerdì 5 ottobre 2012

Il mio nemico ...


Questa notte sono stato vittima di una vile aggressione ad opera di un nemico crudele e spietato. Il vigliacco ha atteso che mi addormentassi ed ha approfittato del buio e del silenzio della notte per agire indisturbato ai miei danni. Solo a mattina, quando il sonno si è dileguato allo sgradevole canto della sveglia, mi sono reso conto di quanto il sordido assalitore si fosse accanito contro di me.
Il braccio sinistro giaceva dolente e quasi inerte, tanto che per potermi girare su un fianco sono stato costretto ad afferrarlo con la mano destra e guidarlo come se fosse stato quello di una marionetta. Le spalle, il petto, il collo, i fianchi, le braccia ... tutto doleva e pulsava al ritmo della risata gracchiante e malevola del mio nemico.
Sicuro della propria impunità egli ha commesso l'errore di voler assistere a quella che credeva sarebbe stata la mia totale disfatta e così facendo si è esposto per il tempo necessario ad essere immortalato. Ecco dunque la foto che sono riuscito a scattargli prima di vederlo dileguarsi tra le luci dell'alba, notate il suo sguardOH di stupore, il velo di terrore che gli è sceso sugli HOcchi mentre realizzava d'essere stato scoperto!

Immagino non abbiate avuto alcuna difficoltà a riconoscerlo, si tratta di un criminale seriale ben noto nel suo ambiente e molto chiacchierato anche al di fuori di esso: L'acido lattico!
Eh già, perché dopo la prima visita in palestra le gambe già allenate da passeggiate e corse ne sono uscite indenni e vincitrici ma tutto il resto di me è stato avvolto, sommerso, annegato nell'acido lattico. Il risveglio è stato traumatico e per buona parte della giornata ho vagato con la mobilità di un novantenne ed accompagnato dal continuo lamentar di qualche nuovo dolore.
Come se non bastasse, dopo il pomeriggio di lavoro in Biblioteca, quando sono passato in palestra con l'idea di fare qualche chilometro di corsa e poi scappare a casa a riposarmi, sono stato raggiunto dall'allenatrice che mi aveva seguito il giorno prima, fiera e felice di comunicarmi che mi aveva preparato la scheda di lavoro.
Ho provato a dirle che la mia idea era solo quella di fare una corsetta e di tornare a casa perché le braccia non erano in condizione di sopravvivere ad una ripetizione del lavoro del giorno prima, ma sul suo viso è scesa un'espressione corruciata e delusa a cui non ho proprio saputo dire di no.
"Beh, magari diminunendo un po' il carico ..."
Lei è stata entusiasta ed è tornata sorridente, abbiamo passato un'ora insieme tra una macchina e l'altra ed ora mi basta battere le palpebre per sentire dei sinistri cigolii di articolazioni sbriciolate e muscoli morenti. E la cosa bella è che, secondo il mio programma, domani mattina si replica. Sono proprio curioso se sarà possibile o se non sarò nemmeno in grado di alzarmi dal letto.
Stay Tuned.

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