sabato 8 dicembre 2012

Commento: L'Ala della notte.


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Vi ricordate di questo libro?
L'ho ricevuto in regalo i primi di ottobre da Grazia, l'autrice di ToWriteDown. Per chi si fosse perso il lieto evento o avesse bisogno di rinfrescarsi la memoria, consiglio la lettura di questo post.
Ho finito di leggerlo pochi minuti fa e, dopo l'immane sforzo di volontà necessario all'abbandonare il morbido abbraccio del divano, eccomi qui per potervi rendere partecipi delle mie impressioni a riguardo.
Titolo: L'Ala della Notte (Inglese: Night Wings)
Autore: Martin Cruz Smith
Traduzione: Nicoletta Lamberti
Editore: Mondadori (Il Giallo Mondadori)
Genere: Thriller
Pagine: 250

Per prima cosa non fatevi ingannare dalla Mondadori: non si tratta di un giallo.
Sebbene le primissime pagine possano essere considerate avere un'impronta simile a quella del giallo, la narrazione cambia  presto direzione e si concentra su aspetti ben diversi.

La strana morte di un vecchio stregone indiano dà il via alle indagini del Vicesceriffo Duran, appartenente della tribù degli Hopi, privo di ogni legame con le tradizioni e le credenze del proprio popolo.
Nel seguire il protagonista verso il suo percorso di analisi ed indagine, il lettore diviene spettatore delle dinamiche di vita delle nazioni indiane del Deserto Dipinto, attraverso un intreccio di cultura e politica indiana, di interessi economici, di misticismo e, ovviamente, di deserto.

L'autore è uno che con le parole ci sa fare e, con poche pennellate, è capace di delineare l'aspetto ed il carattere di un personaggio, o di ritrarre uno  dei vasti panorami in cui la storia è ambientata. Nell'unire questi ritratti si ottiene un quadro generale molto vivido, pervaso da un lontano romanticismo poetico che non gli fa però mai perdere in concretezza.

La storia, probabilmente a causa dei suoi trentacinque anni d'età, mi ha lasciato in bocca un sapore di già visto ed in alcuni tratti mi è sembrata perdere di ritmo. I personaggi, pur così ben caratterizzati, mi sono scivolati addosso senza riuscire a far veramente presa ed a differenza di quanto mi accade di solito, nessuno di loro è riuscito a suscitare simpatie od antipatie.

Giunto alla fine mi sono trovato nella strana situazione di aver apprezzato la capacità dell'autore, senza però essere mai stato realmente catturato dalla storia che stavo leggendo. Nell'interrogarmi su questa ambiguità sono giunto alla conclusione che possa trattarsi di una mia scarsa affinità con l'argomento trattato, quindi ho deciso di cercare qualche altro libro di Smith per aver occasione di un nuovo confronto con lui.

Stay Tuned.

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